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Motivi per frequentare l’Accademia di Tara

Tara è solo un Occasione
Tu sei la Scelta
Possono esserci molte motivazioni per salire nelle colline di Vicoforte e
 venire ad incontrarci qui, all’Accademia di Tara.

Molte Persone si rivolgono a noi per i Percorsi di Formazione Professionalizzanti, per diventare Professionisti Olistici, Counselor Relazionali o life Coach oppure ancora per frequentare iCorsi di Specializzazione Olistica.

Altre riconoscono il grande valore aggiunto di fare Meditazione ed Esercizi di Presenza a contatto della splendida Natura in cui è sita l’Accademia.

In questo periodo storico, così destabilizzante, dove tutti siamo messi a dura prova, dove nulla sembra essere più certo o definibile nel futuro, dove l’incertezza che emerge nel nostro vivere quotidiano diventa
compagna dei nostri pensieri, delle nostre attività lavorative e relazionali molti altri motivi possono spingerti a venire a trovarci:
una Consulenza Relazionale con un Professionista Olistico dell’Accademia può essere utile per attraversare momenti in cui ti senti  disorientato, spaventato, in balia di eventi troppo grandi e spesso incomprensibili.


Per accompagnarti a vedere la situazione con nuove prospettive, in modo che tu riprenda in mano la tua vita.

A volte sono cose veramente concrete, come ricominciare ad uscire di casa dopo un lungo periodo di isolamento, quando sembra mancare l’aria, le gambe e allo stesso tempo si nutrono nella mente pensieri di avversione o attaccamento all’idea di come dovrebbero essere le cose.

Puoi sentire il desiderio di fare una scelta che va lontana da ciò che vorrebbero le Persone più vicine a te.

Se hai molto sovente assecondato le decisioni degli altri, forse fare qualcosa di diverso, può  innescare un doloroso senso di colpa, di inadeguatezza,  il timore di far soffrire chi ami.

E’ allora necessario essere ben radicati e sereni per sostenere se stessi a fare qualcosa di nuovo.

Può succedere di avvertire l’angoscia di non essere più amati: una sensazione che arriva da lontano, ma che è qui adesso, ben decisa a farsi ascoltare.

A volte è il pensiero ricorrente di non essere nel posto giusto, che fa arrivare le Persone qui a Tara: un vuoto che non si riesce a colmare, che sembra una voragine, nonostante tutto apparentemente funzioni, nonostante ci si senta dire che va tutto bene così.

Chi ci chiama, spesso ha semplicemente il bisogno di fare un punto della situazione: di rendersi conto finalmente, delle proprie risorse e capacità, dei sogni lasciati indietro, magari per far spazio alle esigenze di chi ama.

Ad altri serve un tempo di ascolto per esprimere a parole pensieri, o raccontare  vissuti che non ha mai condiviso prima con un altro essere umano, forse neanche con se stesso.

Il Consulente Relazionale dell’Accademia di Tara è come un Arciere con tante frecce nella sua faretra.

Possiamo offrirti un nuovo punto di vista, sostenerti nel fare quel passo indietro che ti permetta di osservare con una maggiore ampiezza una situazione complicata.
Un momento di sospensione di giudizio, dove lasciare emergere semplicemente i tuoi desideri.
Farti sostare in quell’emozione che parte dal tuo cuore, diventa una percezione nel corpo, per espandersi come intuizione nella mente.


Sostenerti nel ritrovare quell’autenticità che manifestandosi, ogni giorno, nelle tue relazioni le rende nutrienti.

Le situazioni che ci si presentano hanno aspetti sempre diversi.

Gli Strumenti che abbiamo a disposizione sono semplici, affidabili, derivati da lunghi processi di Formazione e Introspezione e comunque  in continua evoluzione e aggiornamento.

Si lavora con dati oggettivi, reali, per arrivare a mettere in campo il primo grande cambiamento: la Consapevolezza di Sé e lo sviluppo di quelle infinite risorse che ognuno di noi ha dentro da sempre.

Accade allora, attraverso un momento di ascolto di se stessi o di una parola detta o sentita, che arrivi alla Coscienza qualcosa di mai immaginato prima.
Accade, attraverso il raccontarsi, attraverso i silenzi, attraverso un contatto relazionale autentico, con il grande aiuto della Natura, che ci si permetta finalmente di essere semplicemente ciò che siamo.

Accade ogni giorno in Accademia e fa si che, a piccoli passi, la vita sia sempre più una meravigliosa avventura.

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Le Tecniche di Meditazione

Meditazione è una parola che arriva dal latino meditatio, ovvero “riflessione”. Questo termine però non chiarisce a fondo il concetto di Meditazione.

Si tratta in pratica di portare l’attenzione nel momento presente, al respiro e alle percezioni corporee con un atteggiamento di sospensione di giudizio e di accettazione di quello che succede. 
La Meditazione è in sostanza un metodo per conoscersi a fondo e lavorare con se stessi che può generare uno stato di profonda pace interiore quando la mente è calma e silenziosa.

La Meditazione non è una pratica religiosa: sebbene venga impiegata da millenni in diversi rituali religiosi e sia affine alla preghiera sotto molti aspetti, la meditazione nasce molto prima delle religioni, e la pratica meditativa in sé non è collegata in alcun modo ai rituali sacri. L’unico punto in comune è la possibile riscoperta della propria spiritualità.
La Meditazione non è un mezzo per indurre visioni mistiche e non va praticata aspettandosi effetti speciali, qualunque aspettativa rende vana il tentativo di meditare.
La Meditazione può essere usata come una semplice tecnica di rilassamento o come un mezzo profondo per la crescita della consapevolezza, come una forma di cura di sé.

I benefici della meditazione sono ormai noti ed esistono letterature corpose e solide evidenze scientifiche.
La National Library of Medicine, creata dal governo federale degli Stati Uniti d’America, è la più grande biblioteca medica del mondo e accoglie moltissimi studi pubblicati sulle riviste medico-scientifiche che trattano dei vantaggi derivanti dal praticare la Meditazione e quanto la Meditazione possa aiutare a ripristinare uno stato di benessere e di equilibrio.

Le differenze fra le tecniche meditative esistenti e gli scopi del meditare sono davvero molte: dalle tradizionali tecniche orientali alle più moderne Meditazioni Dinamiche, alle visualizzazioni.
Nella Formazione Ulisse vengono proposte diverse tecniche in modo tale che la persona possa trovare quella più adatta a raggiungere quello stato di coscienza chiamato Meditazione.


Ci piace ricordare che la Meditazione non si può ”fare”, si possono fare molte Tecniche di Meditazione, ma la Meditazione accade e accade per ognuno con sensazioni e stati d’animo diversi spesso difficilmente descrivibili a parole.

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Meraviglia

Vi invito a scrivere della Meraviglia, perché questa parola ha in se la fiducia, l’assenza di paura, la scoperta del nuovo e la sorpresa.

La Meraviglia ci riporta alla spontaneità dei bambini, al loro disarmante sguardo sul mondo, alla gioia più semplice.
È proprio partendo da questa emozione che possiamo imparare, ad usare la mente in modo diverso, in un modo meno abituale, ma più spontaneo e creativo.

La meraviglia ha a che fare con la meditazione, quando incontriamo in noi stessi, uno spazio di pace vibrante.
La meraviglia ha a che fare con la visualizzazione, quando lasciamo che la mente disegni i colori e le forme di un nuovo mondo.
La meraviglia ha a che fare con la preghiera, quando teniamo nel cuore le persone che amiamo, immaginandole, felici di essere se stesse e ci accorgiamo che accade.
La meraviglia ha a che fare con il pensiero, perché partendo da un pensiero la portiamo negli occhi e la sentiamo nel cuore.
La meraviglia ha a che fare con il gioco, perché giocando trasformiamo ogni piccola curiosità, in energia travolgente.

La meraviglia ha a che fare con la Consapevolezza, quella che ci serve per scegliere, di essere ogni giorno, nella vita, con Meraviglia.

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Il Lamento

Il Lamento

Una delle esperienze più interessanti che ho sperimentato nei primi tempi della ricerca personale è stata quella di portare attenzione al lamento.
Usiamo il lamento già dai primi momenti, ci aiuta ad esprimere ciò che ci infastidisce ed è assolutamente funzionale per palesare le prime emozioni che incontriamo nel grande spettacolo della Vita.
Vivo una esperienza e se non mi piace, attraverso il lamento, imparo che molte volte altri si attivano per cambiarla. Imparo presto che se ho freddo, fame, sonno, sono stanca, sono annoiata, sono arrabbiata, sono qualsiasi cosa i miei sensi e le mie emozioni, mi portino a riconoscere di me, se mi lamento qualcosa accade.

lo sviluppo della consapevolezza mi darà altri strumenti per cambiare una situazione: esprimo il giudizio, una opinione, scelgo, rimedio, riformulo, ripropongo, trasformo e ottengo i cambiamenti necessari a rendere più autentico il mio modo di essere, a farmi sentire più integro.

Diverso è quando il lamento diventa un modo di essere, di presentarsi al mondo, un atteggiamento, una abitudine, in quel momento il lamento diventa disfunzionale e limitante.
Ecco che incomincio a relazionarmi troppo spesso attraverso di esso, ricalcando ogni aspetto della vita, divento giudicante, risucchiata e quasi posseduta da un modo di interpretare le cose che accadono, con un tipico “mugugno” che mi pervade e toglie energia a me e inevitabilmente a chi ho vicino.
Il lamento diventa presto una forma di pensiero che colora le mie scelte, le limita, mi trattiene nella paura, mi fa sentire e riconoscere come vittima di qualcosa o di qualcuno.
Il lamento, anche se non verbalizzato, esiste spesso sullo sfondo come un’ombra, pronto a togliere vitalità, limitando quella frequenza necessaria a trasformare i nostri sogni in Realtà

Come uscire da tutto questo?
E’ importante riconoscere il lamento in ogni sfumatura e frequenza, ricorrere all’osservatore interno che intervenendo riaccende la luce della consapevolezza.
Attraverso l’ascolto di noi stessi e l’atto di volontà necessario ad ogni cambiamento, in un atteggiamento di gratitudine e amore per la Vita, cominciare ad osservare i nostri pensieri, senza giudizio.
Provando l’esperienza del non lamento, avremo a disposizione un’energia rinnovata e trasformatrice che ci permetterà di vivere da interpreti principali il magico spettacolo che amo chiamare Vita.

Mariangela Vinai

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Naturopatia

Il Processo di Crescita Personale

Quando si parla di “Crescita Personale”, “Sviluppo della Coscienza e della Consapevolezza” si descrive un processo che, attraverso diversi stadi, permette alla persona di dare un senso all’ Esistenza, di affrontare gli eventi del quotidiano con minor fatica e di realizzare il proprio potenziale umano.

Attraverso questo processo si diventa gradualmente responsabili, integri in un’ottica di completezza.

Si diventa sensibili ai messaggi trasmessi attraverso il corpo dalle percezioni e dalle sensazioni, senza trascurare gli aspetti cognitivi delle varie situazioni, ci si orienta con maggior sicurezza e serenità negli accadimenti della vita.
Ci si apre alla relazione, alla capacità di accogliere il diverso da sé, l’imprevisto, il cambiamento come parti del progetto della nostra vita, a volte misterioso, a volte difficile, o miracoloso del quale siamo comunque co-creatori.

Si incontra una qualità di Amore slegato dal bisogno, dalla dipendenza, dal giudizio e dal possesso, ma ricco di passione, radicamento e gratitudine.

Diventa così più facile e frequente abitare quello spazio interiore definito “Se”. Questa è una zona dove impariamo a scegliere i pensieri che vogliamo pensare, vivere emozioni intense senza paura, affrontare gli eventi della vita con atteggiamento positivo, non soffrire per sensi di colpa, avere più Calma ed Energia. In una parola Essere Integri.

Come abbiamo detto l’evoluzione della Coscienza è un processo, un percorso che prevede diverse tappe, percorribili per ognuno con tempi differenti.
Ogni tappa ci condurrà ad un diverso stato di coscienza che sarà rivisitato e aggiornato costantemente durante il nostro percorso di vita.

Il punto di partenza di questo viaggio che abbiamo chiamato “Crescita Personale” è lo stato di coscienza ordinario, quella situazione in cui si ha poca o nessuna consapevolezza di se stessi e si è pressoché completamente proiettati all’esterno.
E’ uno stato di separazione: noi ed il mondo.
Gli altri rappresentano l’elemento a cui spesso dare la colpa di ciò che ci accade.
La mente è la nostra padrona, contiene tutte quelle idee fisse e stereotipate che ci permettono comunque di camminare faticosamente nella nostra vita.
Il passato ingombra sempre, o molto spesso, il presente ed il futuro.
Ci consolano i beni materiali anche se per poco tempo.
Le emozioni ci disturbano, sovente ne abbiamo paura e comunque poca percezione.
Viviamo in funzione degli altri, cercando amore e riconoscimento ma quando arriva non ne sentiamo il nutrimento.
Potremmo continuare per ore a descrivere le situazioni disfunzionali che caratterizzano lo stato di coscienza ordinario, ma riassumiamo dicendo che in questa situazione la Vita ci scorre accanto come un film di cui non siamo registi, ma solo attori o comparse.

A questo punto può nascere in noi il dubbio che la Vita non sia proprio così.
Abbiamo sentito parlare di “Spiritualità” ed allora, ancora con il nostro solito approccio “sono fatto così”, ci rivolgiamo alle innumerevoli offerte che troviamo su internet (non molto tempo fa avremmo dovuto raggiungere almeno un Monastero) per capire.
Se siamo attenti, fortunati, o semplicemente pronti, incontreremo persone che con i più disparati approcci, metodi, o tecniche, per prima cosa ci diranno che non c’è nulla da capire ma molto da comprendere, cioè da far scendere nella esperienza corporea ed emozionale.

Per motivi puramente didattici dividiamo questo processo in varie Fasi ben sapendo che esse sono solo in parte propedeutiche e che spesso ci ritroveremo a passare, anche in un solo giorno, da una all’altra fase.

1)   Fase dell’osservazione
il Percorso di “Crescita Personale” inizia con il Processo di osservazione: attraverso le tante tecniche di Meditazione, lo Yoga, lo Shiatsu, e altre mille discipline antiche e moderne atte a generare rilassamento ed a sviluppare l’attenzione e l’ascolto impariamo che noi non siamo i nostri pensieri, o le nostre emozioni, che la nostra mente è importante, ma non è l’unica bussola con cui navigare nella vita, che possiamo fidarci delle nostre percezioni e sensazioni.

Gradualmente riconosciamo le nostre necessità, i nostri diritti umani, i nostri desideri e sogni, e identifichiamo ciò che ci ha allontanato da tutto questo.
Inizia così a svilupparsi dentro di noi quello che definiamo il Testimone, un osservatore attento, non giudicante, fenomenologico, accogliente che permette l’inizio del Processo di disidentificazione.

2)    Fase della disidentificazione e della integrazione
In questa fase, gradualmente e a volte con difficoltà, lasciamo andare quelle che sono le nostre idee fisse su come dovrebbero andare le cose, il giudizio nostro e altrui, gli introietti con cui siamo stati allevati e favoriamo il processo di integrazione.
Comprendiamo che la vita non è come dovrebbe essere. E’ quella che è. Il modo in cui la si affronta fa la differenza.
Rivisitando la nostra storia personale da un punto di vista nuovo, diventiamo capaci di accogliere anche quelle parti di noi che non ci piacciono troppo, di accettare il passato per quello che è stato sapendo che il presente ed il futuro possono essere altra cosa.
Sono le fasi in cui incontriamo la paura, la confusione e la destabilizzazione e le resistenze.
Per attraversarla si richiede coraggio e determinazione.
Di grande aiuto, in questo frangente è il percorrere questa fase in compagnia di altre persone con il medesimo intento: il Gruppo, un posto sicuro dove condividere e contemporaneamente insegnare e imparare.
In un’ottica di attraversamento della propria ed altrui esperienza il rispecchiamento diviene condivisione formativa.

3)   Fase della accettazione
Le precedenti fasi sfociano nel processo di accettazione, quella situazione in cui può avvenire il perdono e la pacificazione con i nostri vissuti.
E’ questa una fase di graduale riconoscimento della nostra storia personale come unica, alla quale dare il valore che le spetta.
Usciamo finalmente dal ruolo di vittima per entrare in quello di protagonisti.

4)   Fase della Consapevolezza
Raggiunto questo stato di equilibrio inizia la fase dello sviluppo della Consapevolezza.
Liberati dai nostri preconcetti entriamo in nuove esperienze con curiosità, creatività, sostenuti da una presenza costante.
La nostra qualità di Amore è cambiata: proviamo Amore per l’essere che siamo, sappiamo riconoscere nel prossimo, con misericordia, (letteralmente ricordandoci delle nostre miserie) parti di noi.
E’ ciò che ci induce ad essere meno giudicanti, più comprensivi.
La consapevolezza di chi siamo fa si che i nostri confini siano chiari, ben identificati, ma flessibili, adattabili alle mutevoli situazioni.
Ci è chiaro il concetto di responsabilità.
Riconosciamo i nostri talenti e le nostre fragilità, sappiamo di poter cadere, ma siamo in grado di rialzarci più velocemente.
Conosciamo gli effetti della paura e siamo in grado di scegliere di stare nella fiducia.
Il nostro stile di vita è diventato semplice, sobrio e nel contempo ricco;  spesso ci sentiamo pieni di gratitudine.
Tutto questo, con buona probabilità, genererà buone relazioni con noi stessi, con il prossimo e con tutto il Sistema che ci circonda.

5) Fase di consolidamento della Consapevolezza
Il Processo di consolidamento della consapevolezza dura per tutta la vita, ci saranno sempre prove per permetterci di vedere quando perdiamo il nostro centro e ci accorgeremo di quando serve un respiro profondo per ritrovare la nostra integrità e coerenza.

6) Fase dell’irradiazione
A questo punto è possibile nasca in noi il desiderio di irradiare attorno a noi quella “luce” che sentiamo di avere dentro: entriamo nella fase della comunicazione.
Desideriamo trasmettere ad altri lo stato di benessere che viviamo e potremo scegliere di farlo in infiniti modi: con i nostri lavori, con la nostra arte, con il metterci al sevizio di un disegno globale di sviluppo ed evoluzione della coscienza collettiva.
Di solito, sentita questa pulsione, inizia una ricerca che può sfociare in un progetto formativo: che sia un Corso o un’esperienza, si attiva in ogni caso la volontà (ed anche la necessità) di apprendere modalità adatte allo scopo.

7) Fase della trascendenza
E’ una fase che in qualche momento tutti raggiungiamo, di fronte ad uno spettacolo della natura, quando siamo artefici o testimoni di un gesto estremo, eroico, un evento inaspettato, un orgasmo…
Quando si è ampliata e sviluppata la Coscienza e la Consapevolezza questo stato dell’essere è più facilmente raggiungibile e la sua comparsa è più frequente.
Le parole non sono adatte ad esprimere questi attimi diremo soltanto che è la semplice sperimentazione dell’Essere, l’esperienza del Tutto.

Vibriamo in sintonia con l’esistenza e quanto espresso da Albert Einstein ci appare chiaro:
“Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. “Sintonizzati” alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà.
Non c’è altra via. Questa non è Filosofia, questa è Fisica.”

La spiritualità non è un modo di essere, è un modo di camminare.

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L’ importanza della Gratitudine

Insegniamo ai bambini a dire “Grazie” ogni qual volta ricevono qualcosa e si considera buona educazione ringraziare in molteplici occasioni durante il giorno. Questo automatismo rischia di farci perdere il vero senso del ringraziamento relegandolo ad una buona abitudine.

Nei mille “grazie” che diciamo in una giornata il più delle volte manca il sentimento che dovrebbe dar vita a questa parola: la gratitudine

Citando Oscar Wilde 
“Io non voglio cancellare il mio passato, perché nel bene o nel male mi ha reso quello che sono oggi. Anzi ringrazio chi mi ha fatto scoprire l’amore e il dolore, chi mi ha amato e usato, chi mi ha detto ti voglio bene credendoci e chi invece l’ha fatto solo per i suoi sporchi comodi. Io ringrazio me stesso per aver trovato sempre la forza di rialzarmi e andare avanti, sempre.”

Provare il sentimento di gratitudine nei confronti del prossimo e di noi stessi ci connette all’Esistenza, apre la porta all’accettazione di tutte le situazioni che non ci è dato di cambiare e ci permette di non sentirci debitori per le infinite cose belle che ogni giorno ci succedono e che spesso diamo per scontate per il semplice fatto che non ci sono mai mancate.

Uscire dall’automatismo del grazie vuoto e formale non è difficile, basta far precedere alla buona abitudine di dire grazie quella di trarre un profondo respiro. Il respiro ci connette con il nostro sentire profondo. Nel dire “grazie” potremo così percepirne la vibrazione e concederci la bellissima sensazione di leggerezza ed allegria che il sentimento sincero della gratitudine offre.

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La visione olistica

Secondo visione olistica della realtà, anche la più piccolissima parte contiene tutti gli elementi dell’intero di cui ha fatto parte.
 
Per la Bibbia, “chi afferra una parte dell’essenza, ha afferrato l’essenza intera”; per la Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto “come in alto così in basso”. Questi princìpi sono la base della visione olistica nell’approccio alla scienza e alla cultura.
 
La visione olistica sa che la più piccolissima parte contiene tutti gli elementi dell’intero di cui ha fatto parte. Non a caso la singola cellula del corpo umano contiene, nel DNA, l’informazione globale del corpo e della mente, grazie alle quali riesce a comunicare e relazionarsi continuamente con l’intero sistema cellulare. La cellula a sua volta è un macrocosmo in cui ci sono dei complessi cicli biochimici. Lo stessa visione olistica la troviamo nella religione, quando si sostiene che chi comprende anche una sola piccola parte dei Testi Sacri è come se avesse compreso l’intero messaggio! Perfino il cabalista dall’interpretazione di una sola lettera o frase riesce a scoprire profonde conoscenze spirituali e umane.
 
Per l’Enciclopedia Britannica l’olismo è “una teoria che fa dell’esistenza di ‘totalità’ una configurazione fondamentale del mondo. Esso considera gli oggetti naturali, sia animati che inanimati, totalità e non semplicemente raccolta di elementi o parti. Questi corpi o cose non sono assolutamente divisibili in parti, in un modo o in un altro essi sono una totalità che vale più della somma delle parti”. Per il mistico George Gurdjieff, “ogni cosa può influenzare le altre e esserne influenzata”. Tale principio è alla base del concetto di “sincronicità” espresso da Gustav Jung e di quello di “non-località”. La visione olistica della realtà, quindi, considera l’esistenza composta di piani compenetrati di energie più o meno sottili, non separabili in fisici o spirituali.

Che il pensiero scientifico deve andare oltre la semplice materia e tener conto anche della visione spirituale del mondo, lo ha sostenuto anche Albert Einstein, convinto che tutta la materia non è altro che energia vibrante con diversa intensità e frequenze.

La visione olistica la troviamo anche nello studio dell’atomo da parte del fisico Wolfgang Pauli, premio Nobel nel 1945, che riuscì a dimostrare l’esistenza di una reale comunicazione dell’atomo come totalità, come se gli elettroni che lo costituiscono fossero costantemente a conoscenza l’uno della posizione dell’altro o della situazione in cui si trovano. Tali intuizioni hanno permesso lo sviluppo della ricerca sull’infinitamente piccolo e sull’infinitamente grande, per svelare ogni alchimia biologica del corpo e della mente. La stessa moderna fisica quantistica, riuscendo ad entrare nella vera essenza della materia ha potuto scoprire con metodo scientifico ciò che è sostenuto intuitivamente anche da antichissime culture e ricercatori: l’intero sistema vivente è interconesso, è olistico!

  • Medicina ufficiale e olismo.
    La medicina ufficiale si occupa soltanto della malattia, l’ambito della medicina olistica spazia dalle malattie vere e proprie al benessere fisico, mentale e sociale.
  • E’ tutto olismo quel che luccica?
    La medicina olistica è un campo vastissimo, ancora mal definito e compreso che, grazia alla visione olistica della realtà va oltre la specifica terapia; prestandosi a mille speculazioni.
  • Quando la medicina diventa verde.
    Tutto il mondo scientifico e medico è stato influenzato, indirettamente, negli ultimi decenni dall’evoluzione della cultura ecologica, che ha evidenziato la stretta relazione tra crisi ambientale e crisi della salute.
  • La concezione olistica della salute.
    Chiunque di noi può aprire un’enciclopedia medica o una rivista scientifica di medicina e rendersi conto che stiamo attraversando una fase di transizione, un “punto di svolta” come lo chiama il fisico Fritjof Capra.
 
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